La Turchia protesta, Christie's ritira dall'asta una copia del Corano

Si tratta della copia manoscritta firmata dal calligrafo ottomano Mustafa Dede. Scontro diplomatico: per Ankara quell'esemplare è stato trafugato

La Turchia protesta, Christie's ritira dall'asta una copia del Corano
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27 Ottobre 2017 - 16.29


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Una copia manoscritta estremamente rara del Corano è stata ritirata da un’asta della casa britannica Christie’s, dopo le proteste presentate dal governo turco per la vendita del libro sacro. Il volume, del sedicesimo secolo, era inserito tra gli oggetti da battere oggi in un’asta di arte islamica e indiana.
Christie’s con un comunicato non ha motivato la propria decisione, ma ha informato del ritiro del “lotto 203” e delle “discussioni in corso sull’oggetto con le parti pertinenti”. In una lettera ufficiale, inviata al principio di questa settimana, il Ministero della Cultura e del Turismo di Ankara aveva chiesto alla Casa di bloccare la vendita del Corano. Le autorità turche ritengono che il volume sia stato contrabbandato e sia uscito illegalmente dai confini del Paese.
L’opera è firmata da un celebre calligrafo ottomano, Mustafa Dede, e Christie’s l’aveva stimata in un prezzo compreso tra le 120 mila e 180 mila sterline (140 mila -200 mila euro). Mustafa Dede, nato nel 1495 e morto nel 1538, ha lasciato prove della sua magnifica arte soprattutto nell’ex capitale ottomana concopie del Corano conservate al Museo del Palazzo Topkapi e nella Biblioteca Suleymaniye.

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Quella di Christie’s non sarebbe stata la prima asta in Occidente a battere un capolavoro del calligrafo: un altro Corano di Dede, proveniente pur’esso da Istanbul, fu venduto a Londra da Sotheby’s nell’ottobre 2014.

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