Warhol-Banksy, prima volta dei due geni a confronto al WeGil di Roma

La mostra sarà aperta dal 20 dicembre fino al 6 giugno 2025.

Warhol-Banksy, prima volta dei due geni a confronto al WeGil di Roma
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22 Dicembre 2024 - 19.07


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Ciò che sembrava impossibile è diventato realtà. Le opere di Andy Wharol e Banksy esposte nello stesso luogo. Infatti, i capolavori dei due artisti che hanno cambiato il modo di vivere l’arte degli ultimi cinquant’anni saranno uno di fronte all’altro nella mostra, dal titolo “Wharol- Banksy” che per la prima volte metterà i loro percorsi a confronto diretto. Curata da Sabina de Gregori e Giuseppe Stagnitta, si terrà al WeGil di Roma dal 20 dicembre al 6 giugno 2025.

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Nella mostra potranno essere ammirate opere che vanno dalla sensuale Kate Moss di Banksy alla Marylin realizzata da Andy Warhol dopo la morte dell’attrice nel 1962, passando per la Regina Elisabetta ritratta da Warhol con il diadema reale e quella di Banksy con le sembianze di una scimmia (Monkey Queen).

Il favoloso mondo di Andy Warhol, l’artista più fotografato al mondo, famoso e onnipresente, contro l’anonimo Banksy, colui che ha reso la sua arte un evento mediatico mondiale: una vera sfida a colpi di capolavori tutti da ammirare.

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“E’ la prima volta che si costruisce una mostra così – racconta all’ANSA uno dei curatori della mostra, Giuseppe Stagnitta- Anche se nel 2007 lo stesso Banksy creò un’esposizione, curata da lui, Warhol vs Banksy. Quindi già dall’inizio ci voleva comunicare qualcosa sul suo legame con Warhol, ma soprattutto con Duchamp”.

“C’è stato un grande lavoro di ricerca e autentica perché entrambi lavorano con il serigrafico. E un notevole sforzo: solo i Muri che abbiamo portato da Londra pesano otto quintali. La mostra è contestuale al modo di fare arte oggi, che non è più l’oggetto-quadro, ma l’arte che diventa evento. Questa è una lezione Dada, una modalità per creare spaesamento, per provocare il mondo. Warhol lo faceva già negli anni ’80, contestualizzato soprattutto al consumo. Banksy lo fa oggi con le citazioni esplicite come la Gioconda Smile al Louvre”, ha spiegato Stagnitta.

Tra le opere che saranno esposte della numerosissima produzione dell’artista britannico Banksy, ecco “le Soup”, considerate post-produzione di una delle opere più iconiche di Warhol. Si prosegue poi con il “Self Portrait” su tela del 1967 di Warhol a confronto con il muro di Banksy dal titolo Computer Boy, dove alcuni vedono nel ragazzo accovacciato un Banksy da piccolo con l’identità già nascosta.

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Inoltre, sarà possibile ammirare anche il famosissimo muro Season’s greetings realizzato in Galles a Port Talbot nel 2018, che invita a riflettere sulle conseguenze dell’inquinamento atmosferico sulla nostra salute. 

Tra i temi comuni tra i due artisti, c’è anche la musica, con dischi e manifesti iconici come la famosa banana del 1967 della copertina di The Velvet Underground & Nico di Warhol, in dialogo con l’opera di Banksy dal titolo Pulp Fiction, in cui John Travolta anziché la pistola ha in mano la banana iconica di Warhol, e oltre 50, tra vinili di Warhol firmati e cd con la copertina realizzata da Banksy.

Tuttavia, tra tante affinità, però, tra i due c’è anche una clamorosa differenza: Warhol fece del presenzialismo il suo tratto, mentre Banksy ha fatto dell’anonimato uno dei suoi punti di forza.

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“È vero – risponde Stagnitta – anche se lo stesso Warhol era anonimo, con la sua parrucca, la faccia quasi di plastica e gli occhiali scuri. Non rispondeva mai alle domande. Diceva solo ‘si’ o ‘no’. Era provocatorio, ironico. Era dappertutto, ma molte volte mandava i suoi sosia alle inaugurazioni. Lui c’era, ma in realtà era tanto di più. Per cui non conosceremo mai la sua persona, come non conosceremo mai chi è Banksy”, ha concluso il curatore della mostra.

Insomma, sarà un evento da non perdere nel quale saranno presenti più di 100 opere dei due artisti, che hanno cambiato in maniera irreversibile il modo di “fare” e “creare” arte.

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