di Cecconi Marcello
Sotto i riflettori di un’Italia ancora in bianco e nero, un giovane pugliese dai modi teatrali cambiò per sempre il corso della musica italiana. Domenico Modugno, con il suo inconfondibile accento del sud e un’interpretazione che sembrava quasi una recita, portò al Festival qualcosa di mai visto prima. Non era solo una canzone, era un’esplosione di emozioni: Nel blu dipinto di blu, meglio nota come Volare.
Il 31 gennaio 1958 sul palco dal Salone delle Feste del Casinò di Sanremo andava in onda l’ottava edizione del Festival della canzone italiana che avrebbe dovuto celebrare il grande ritorno della regina Nilla Pizzi. Invece ci fu una svolta: la voce nasale e intensa di Modugno e quel gesto ampio delle braccia che sembrava voler abbracciare il cielo riuscirono a catturare il pubblico e rendere l’esibizione iconica.
Fino a quel momento, il regolamento del Festival imponeva ai cantanti di esibirsi con brani scritti da altri. Modugno infranse questa tradizione: scrisse la musica del pezzo di suo pugno, accompagnato dalle parole di Franco Migliacci e lo cantò in coppia con un giovanissimo Jonny Dorelli. Quella sera, Modugno e Dorelli non solo vinsero il Festival ma fecero innamorare il mondo di una canzone che avrebbe varcato i confini italiani, diventando un simbolo di speranza e libertà.
Un’edizione, quella, che cambiò anche il modo con cui il Festival veniva visto e giudicato a livello europeo e internazionale. Si voltava la pagina della musica sdolcinata e sentimentale e si evidenziava la necessità di comporre canzoni capaci di lanciare messaggi che potessero essere colti a livello mondiale.
Ma come nacque l’idea dei versi “Penso che un sogno così non ritorni mai più, mi dipingevo le mani e la faccia di blu, poi d’improvviso venivo dal vento rapito e incominciavo a volare nel cielo infinito…” che cambieranno in maniera profonda e definitiva la struttura della canzone italiana? Ne sono state raccontate più versioni ma quella che ci piace di più è quella di derivazione onirica da parte di Franco Migliacci, il paroliere, che ha sempre narrato che l’ispirazione gli venne mentre rivedeva in sogno le riproduzioni di Marc Chagall che aveva in casa e che, appena sveglio, si mise a rimirare. I dipinti erano: “Le coq rouge dans la nuit” e “Le peintre et son modèle“, con il blu colore dominante e con i protagonisti che sembrano volare.
Nel blu dipinto di blu, ancora oggi il brano sanremese di maggior successo in assoluto, si avviò a diventare la canzone italiana più celebre di sempre, con oltre 22 milioni di copie vendute in tutto il mondo e tredici settimane di permanenza alla prima posizione della Billboard Hot 100, la hit parade dei singoli più venduti negli Usa.
Quel Festival fu presentato da Gianni Agus che con il suo stile misurato introdusse ogni esibizione aiutato dall’annunciatrice Rai, Fulvia Colombo. La manifestazione, che per la prima volta non fu organizzata dalla Rai, ebbe avvio alle ore 22.00 del 30 gennaio con il secondo programma nazionale della radio e l’unico della televisione in bianco e nero che trasmisero la rassegna canora. La serata finale del 1° febbraio andò anche in Eurovisione.
Sanremo 1958 non fu solo una competizione canora. Fu il momento in cui l’Italia, ancora sull’onda del boom economico, decise di sognare a occhi aperti, spinta dalla voce di un uomo che cantava il desiderio universale di librarsi nel blu, dipinto di blu.
Ecco la classifica delle prime dieci canzoni in gara:
Posi- zione | Brano | Interprete | Voti | Autori | Lato B |
1 | Nel blu dipinto di blu | Johnny Dorelli | 63 | Domenico Modugno \ Franco Migliacci | Giuro d’amarti così |
1 | Nel blu dipinto di blu | Domenico Modugno | 63 | Domenico Modugno \ Franco Migliacci | Vecchio frak |
2 | L’edera | Nilla Pizzi | 41 | Saverio Seracini – Angiola Maria Chiesa \ Vincenzo D’Acquisto | Timida serenata |
2 | L’edera | Tonina Torrielli | 41 | Saverio Seracini – Angiola Maria Chiesa \ Vincenzo D’Acquisto | Mille volte |
3 | Amare un’altra | Gino Latilla | 22 | Fabor \ Riccardo Pazzaglia | Se tornassi tu |
3 | Amare un altro | Nilla Pizzi | 22 | Fabor \ Riccardo Pazzaglia | La canzone che piace a te |
4 | Giuro d’amarti così | Nilla Pizzi | 17 | Carlo Concina \ Bxio Cherubini | Fragole e cappellini |
4 | Giuro d’amarti così | Claudio Villa | 17 | Carlo Concina \ Bxio Cherubini | Fragole e cappellini |
4 | Campana di Santa Lucia | Giorgio Consolini | 17 | Vittorio Mascheroni \ Mario Panzeri | Arsura |
4 | Campana di Santa Lucia | Claudio Villa | 17 | Vittorio Mascheroni \ Mario Panzeri | La canzone che piace a te |
6 | Timida serenata | Carla Boni & Gino Latilla | 15 | Gino Redi \ Nisa | Fantastica |
6 | Timida serenata | Aurelio Fierro & Gloria Christian | 15 | Gino Redi \ Nisa | La canzone che piace a te |
7 | Fragole e cappellini | Claudio Villa & Duo Fasano | 13 | Saverio Seracini \ Mario Panzeri | Giuro d’amarti così |
7 | Fragole e cappellini | Aurelio Fierro & Trio Joice | 13 | Saverio Seracini \ Mario Panzeri | Giuro d’amarti così |
8 | Non potrai dimenticare | Carla Boni & Gino Latilla | 8 | Walter Malgoni \ Bruno Pallesi | Cos’è un bacio [Claudio Villa] |
8 | Non potrai dimenticare | Natalino Otto | 8 | Walter Malgoni \ Bruno Pallesi | Arsura |
9 | Mille volte | Cristina Jorio | 3 | Fabor | Cos’è un bacio |
9 | Mille volte | Tonina Torrielli | 3 | Fabor | L’edera |
10 | Fantastica | Johnny Dorelli | 1 | Coriolano Gori – Piero Bentivoglio \ Armando Costanzo | Fragole e cappellini |
10 | Fantastica | Natalino Otto | 1 | Coriolano Gori – Piero Bentivoglio \ Armando Costanzo | I trulli di Alberobello |