Venezia, attesa per Emma Stone e George Clooney al Lido

Ieri la serata di apertura con il Leone d’oro alla carriera a Herzog e la standin ovation al film di Sorrentino.

Venezia, attesa per Emma Stone e George Clooney al Lido
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28 Agosto 2025 - 12.54


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di Caterina Abate

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Oggi secondo giorno della Mostra del Cinema di Venezia. L’attesa è per due film in concorso: Bugonia di Yorgos Lanthimos con la sua attrice iconica Emma Stone, e Jay Kelly di Noah Baumbach con George Clooney. 

Nella serata di apertura, condotta da Emanuela Fanelli, è stato consegnato il Leone d’Oro alla carriera a un commosso Werner Herzog. Il premio è stato consegnato da un altro grande regista, Francis Ford Coppola. Herzog è stato il creatore di un cinema personalissimo, diretto discendente dal romanticismo tedesco- come scrive Gianluca Arnone su Cinematografo- e la sua opera non era mai stata troppo premiata: ieri ha finalmente ricevuto la giusta celebrazione. “Pronto a mangiarmi le scarpe se c’è uno come lui” ha dichiarato Francis Ford Coppola, proseguendo “Ha inventato categorie che ancora non hanno un nome”.

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Nella cerimonia diretta da Fanelli (due David di Donatello come attrice non protagonista, per Siccità nel 2023 e per C’è ancora domani lo scorso anno), si è ricordato Enrico Lucherini, press agent italiano scomparso lo scorso luglio, e Andrea Camilleri che avrebbe compiuto 100 anni il 6 settembre. Una conduzione sobriamente ironica quella della non-madrina del festival, che aveva invitato il presidente Mattarella sul palco, ma ne legge le lettere di invito e quella di risposta (altrettanto sobriamente ironica), pronuncia anche un monologo sull’empatia che il cinema sortisce nell’animo umano “Il cinema è una scuola di emozioni. Gioiamo per la felicità degli altri come fosse nostra, soffriamo per i dolori degli altri come fossero nostri”. Nessuna menzione a ciò che accade in Palestina, ma del resta Fanelli l’aveva anticipato, che non si sarebbe sentita di pronunciare due striminzite frasi in merito, su un palco elegantemente vestita, ma che avrebbe partecipato sabato alla manifestazione in programma per il sostegno al popolo palestinese, da privata cittadina. 

Ieri è stata anche la giornata della proiezione de La Grazia di Sorrentino, che ha ricevuto 8 minuti di applausi. Un film che prende le mosse da un evento di realtà, la concessione della grazia da parte del presidente Mattarella ad un marito che aveva ucciso la moglie malata di alzheimer, una sorta di eutanasia privata, che il regista trasfigura con la sua personalissima visone, reale e surreale insieme. I protagonisti sono Toni Servillo, nei panni di un presidente della Repubblica nel suo semestre bianco, solo ispirato a Sergio Mattarella, e Anna Ferzetti, figlia del presidente, che cerca di spingerlo a firmare un disegno di legge a favore dell’eutanasia. Un film di dilemmi morali, amore filiale, ma anche molta italianità. La sfida potrebbe essere farlo apprezzare all’estero. Non ci resta che attendere il 15 gennaio per scoprire Servillo presidente, intento a rappare e Gué che fa Gué.

Sui canali streaming della Biennale è possibile seguire le conferenze stampa di: Ghost Elephants, il docufilm di Werner Herzog fuori concorso, di Orphan (Venezia 82), Bugonia (Venezia 82), Jay Kelly (Venezia 82), la masterclass di Herzog alle 16. Più tardi saranno trasmessi i red carpet delle due proiezioni principali odierne, dei film di Lanthimos e Baumbach. 

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