Il Ciro torna al Maggio dopo oltre tre secoli

L’opera barocca firmata Scarlatti, mai rappresentata in epoca moderna, rivive per il pubblico fiorentino.

Il Ciro torna al Maggio dopo oltre tre secoli
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8 Ottobre 2025 - 19.45


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Il 24 ottobre del 1725 è morto il compositore Alessandro Scarlatti, a trecento anni dalla scomparsa il teatro del Maggio Musicale Fiorentino insieme alla accademia Monti Regalis mette in scena l’opera “il Ciro”. Tratta dal dramma del cardinale Pietro Ottoboni. Due recite in programma a Firenze il 10 e 11 ottobre al teatro Goldoni.

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Carlo Fuortes, sovrintendente, descrive il teatro come “un luogo prezioso, adatto sia al barocco sia al contemporaneo” ma sottolinea le criticità delle fondazioni liriche e della programmazione barocca. 

Un primo ostacolo riguarda l’organizzazione tecnica. “Il coro e l’orchestra sono molto numerosi, occorre suddividere l’organico, e molti musicisti non sono specializzati nel repertorio barocco” ha spiegato Fuortes in conferenza. “In secondo luogo, la domanda per il barocco in Italia è modesta, in confronto al repertorio romantico e novecentesco. Ciò disincentiva la pianificazione di titoli barocchi, ma dobbiamo impegnarci a proporli con maggior continuità”. 

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Questa opera non è mai stata rappresentata in epoca moderna dalla sua prima esecuzione, che risale al 1712 nel teatro del Palazzo della Cancelleria a Roma. Al podio dell’edizione fiorentina ci sarà l’orchestra barocca dell’Accademia, diretta da Chiara Cattani, con regia di Maria Paola Viano.  Le scenografie sono affidate a Dario Petrovic e i costumi a Giovanna Fiorentini. 

Strutturata in tre atti, Il Ciro alterna arie e recitativi, include duetti, due cori finali e tre balletti. 

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