È durata quattro notti l’osservazione del cielo notturno che ha portato alla scoperta di un nuovo piccolo satellite. Quest’ultimo accompagna nel suo viaggio, orbitandovi attorno, l’asteroide 2660 Mateo. A compiere le osservazioni il prof. Alessandro Marchini, direttore dell’Osservatorio Astronomico dell’Università di Siena. La scoperta è già stata certificata per mezzo del telegramma elettronico 5490, pubblicato lo scorso 8 gennaio dal Central Bureau for Astronomical Telegrams (CBAT), un’organizzazione no-profit della IAU (International Astronomical Union), con sede nel campus dell’Università di Harvard.
Sono stati cinque i telescopi, facenti parte di un team di ricerca internazionale, per mezzo dei quali si è giunti a concludere che l’asteroide 2680 Mateo sia in realtà un sistema binario della fascia principale, grande 6,5 km e con orbita situata tra quelle di Marte e Giove. La sua rotazione attorno al Sole dura 3 anni e 9 mesi e nelle immagini catturate dai telescopi terrestri il corpo celeste compare come un punto luminoso che si muove tra le stelle fisse. Partendo dai parametri noti e analizzando le variazioni della luminosità nel corso delle osservazioni, gli studiosi sono giunti a decretare l’esistenza di un satellite di 2,4 km di grandezza che ruota attorno al corpo principale in 53 ore e 12 minuti.
Si tratta del 24esimo asteroide binario scoperto da Marchini, che assieme allo storico collaboratore Riccardo Papini ha utilizzato da remoto il telescopio del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Ateneo spingendolo al limite delle sue possibilità. I due studiosi hanno osservato l’asteroide per quattro notti tra il 31 ottobre e l’11 novembre dell’anno scorso, raccogliendo dati di vitale importanza per la scoperta annunciata poi l’8 gennaio. Oltre all’osservatorio senese hanno partecipato alla scoperta altri centri americani, australiani e serbi.