I 40 anni dell’Auditel, che ha cambiato il modo di calcolare gli ascolti in Tv

Ogni sera 23,8 milioni di spettatori guardano la televisione. Sanremo e Sport (il calcio più di tutti) uniscono ancora il Paese davanti al piccolo schermo.

I 40 anni dell’Auditel, che ha cambiato il modo di calcolare gli ascolti in Tv
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7 Dicembre 2024 - 15.17


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Questa è una delle esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando il Laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.

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di Gabriele Bisconti

L’Auditel è pronta a festeggiare i 40 anni di vita. Nata a Milano nel 1984, grazie alla volontà di Sergio Zavoli e Biagio Agnes per la Rai e di Silvio Berlusconi per Fininvest, la società taglierà l’importante tra poco più di un mese, il 29 dicembre prossimo per la precisione.

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Negli anni antecedenti all’Auditel, i rilevamenti degli ascolti tv erano forniti dall’Istel, un tipo di indagine svolta da alcuni istituti come Doxa e l’Abacus , che aveva come committenti le maggiori aziende che operavano nel settore televisivo, comprese la Rai e la Fininvest.

Per la celebrazione del “compleanno” della società meneghina, è stato presentato oggi, nella sala Stabat Mater dell’Archiginnasio di Bologna, il volume L’Italia secondo Auditel”. Quarant’anni di ricerca sul pubblico della Tv e dei media (1984-2024), che ripercorre con documenti e testimonianze inedite la storia della società che ha cambiato il panorama degli ascolti tv in Italia.

Il libro, curato dal professor Massimo Scaglioni, direttore del CeRTA (Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi dell’Università Cattolica di Milano) e pubblicato dalla casa editrice “Il Mulino”, ricostruisce il rapporto fra televisione e società italiana lungo un doppio binario: la storia della tv e la storia imprenditoriale di Auditel.

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Lo stesso Scaglioni, che è anche professore di Economia e Storia dei media all’Università Cattolica di Milano, ha detto: “Studiare la storia di Auditel mi ha permesso di raccontare in maniera del tutto originale e inedita la storia degli ultimi quarant’anni del Paese. Perché Auditel è per molti versi lo specchio della televisione degli ultimi quarant’anni; e, a sua volta, la televisione è uno specchio fondamentale per capire la società italiana, le sue profonde trasformazioni, ma anche gli elementi di continuità. Due su tutti: il festival di Sanremo e la durevole popolarità del calcio in tv”.

Il presidente di Auditel, Lorenzo Sassoli de Bianchi, hadetto:A 70 anni dalla sua nascita la televisione, pur attraversando radicali trasformazioni, è ancora al centro di un sistema sociale pensante e cosciente – ha detto il presidente-  e Auditel nel corso degli ultimi 40 anni ha fatto in modo che la rilevazione degli ascolti rispondesse in pieno alla sua evoluzione e la riflettesse fedelmente, a beneficio non solo degli investitori pubblicitari e degli editori, ma anche di tutti i cittadini”, ha concluso.

Osservando con attenzione l’archivio storico dei dati Auditel, emerge che la televisione è il mezzo più amato e fruito dagli italiani. In Italia, guardando agli ultimi quattro decenni, ogni sera mediamente 23,8 milioni di spettatori guardano la televisione nella fascia di massimo ascolto in assoluto.

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Rispetto alla fine degli anni’80, quando l’Auditel misurava i canali Rai e Mediaset, oltre alle reti locali, da oltre 5 anni la misurazione riguarda anche la  “total audience”, cioè tutto quello che viene visto dagli italiani non solo attraverso il televisore di casa, ma anche tramite smartphone, pc e tablet.

I dati, infine, rivelano che la televisione resta la leva più potente per generare grandi eventi mediali (tra i più seguiti spiccano il Festival di Sanremo e le partite di calcio), cioè delle “cerimonie rituali” su cui far convergere tutta l’attenzione del pubblico.

Insomma, l’Auditel è arrivata a 40 primavere, ma nessuno (o quasi) poteva immaginare che sarebbe diventato uno “strumento” così longevo e indispensabile per le reti televisive, che ogni giorno stanno con il fiato sospeso sperando che i loro programmi siano stati i più visti in assoluto per sbaragliare così la folta concorrenza.

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