Morto Philippe Jaccottet, poeta della natura e dell’esistenzialismo

Scrittore e critico svizzero aveva 95 anni. Vincitore del premio Goncourt nel 2003, a marzo sarà pubblicata una sua opera inedita in Italia

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26 Febbraio 2021 - 15.32


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“Respiro solo dimenticandomi di me” diceva Philippe Jaccottet. Poeta, scrittore, critico e traduttore svizzero del Canton Vaud, considerato una delle voci poetiche più importanti d’Europa, si è spento a 95 anni, nella notte tra il 24 e il 25 febbraio. Vincitore del Premio Goncourt per la poesia nel 2003 e di tanti altri riconoscimenti tra cui il Grand Prix national de Traduction nel 1987, lo scrittore era nato nel 1925 a Modon, nel cantone svizzero di Vaud, ma aveva trascorso gran parte della sua vita nel sud della Francia, a Grignan. Fitte le sue reti d’amicizia con autori francesi, tedeschi e italiani, come il poeta ermetico Ungaretti. La sua prima raccolta importante fu ‘Il Barbagianni’, uscita in Italia per Einaudi nel 1992. Tra i suoi libri: ‘Arie’ (1967), ‘Alla luce d’inverno. Pensieri sotto le nuvole’ (1997), ‘L’oscurità’ (del 1998), ‘Austria’ (2003) e ‘E, tuttavia’ (2006). Tra i suoi lavori più recenti, ‘Quegli ultimi rumori’, uscito nel gennaio di quest’anno per Crocetti.

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Il 17 marzo sarà pubblicata da Marcos Y Marcos, in Italia, una sua opera in prosa inedita, inclusa nella prestigiosa collezione della Bibliothèque de la Pléiade di Gallimard, dal titolo ‘Passeggiata sotto gli alberi’, con la traduzione di Cristian Rossatti e la prefazione di Fabio Pusterla. Secondo il parere della critica, questo libro contiene “una testimonianza generosa, tesa e radicale che svela la rara intensità di mettersi in cammino, con il ritmo del passo e del respiro in armonia, avanzando nel bosco, su un terreno malcerto”. “Senza certezze, con la sorridente esitazione di chi dipana un filo nel momento stesso in cui lo segue, Jaccottet ci dona i suoi dubbi, i suoi lampi, la possibilità salvifica di sperimentare e descrivere la meraviglia”, spiega Pusterla. 

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