di Marcello Cecconi
Meraviglioso, ma come non ti accorgi, di quanto il mondo sia meraviglioso. Il ritornello della canzone di Modugno è una dedica per alcune delle nostre più note testate giornalistiche e televisive come Ansa, Repubblica, La Stampa, Avvenire, QN, Tg1 e Tg2 che, insieme ad altre minori, son precipitate in quel meraviglioso mondo dove la velocità supera spesso la veridicità. Un po’ di giorni fa hanno accompagnato i loro articoli e i loro servizi sulla visita di Netanyahu in Usa con una foto che mostrava un presunto incontro a tre a Washington tra Donald Trump, Elon Musk e Benjamin Netanyahu. La foto… beh, diciamolo era molto “creativa”.
L’informazione moderna ha così offerto una lezione su come trasformare la realtà in fantasia con quella foto, creazione dell’intelligenza artificiale, generata e condivisa su X (ex Twitter) dall’utente @OrwellTruth1984. Costui, influencer israeliano, l’aveva postata su X per la prima volta nel luglio dell’anno scorso quando passò quasi inosservata e, invece, arricchitasi di visualizzazioni quando è stata ricondivisa nel giorno precedente all’effettivo arrivo di Netanyahu in Usa.
Ma come è potuto accadere? Semplice: nella corsa a pubblicare per primi la notizia, qualcuno ha dimenticato la vecchia regola del giornalismo: “Verifica prima di pubblicare”. Eppure, segnali da mettere in guardia i giornalisti ce ne erano più di uno. Prima di tutto la tempistica di pubblicazione della foto già in rete il giorno prima del reale incontro e con il commento “AI” dello stesso influencer inserito poco dopo la sua ultima ricondivisione. Ma anche le caratteristiche visive come la esagerata lucidità dei volti e la postura dei tre con la posizione di braccia e mani innaturali.
Forse è il momento di rallentare un po’ e ricordare che, nel giornalismo, la precisione dovrebbe sempre avere la precedenza sulla velocità. Altrimenti, rischiamo di cadere nelle trappole del fake e di trasformare la notizia in una barzelletta.
Ecco il fact checking:
L’analisi della Bbc