Dopo una giornata di alta tensione e nuovi raid israeliani, torna in vigore il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato l’esercito israeliano, che parla di “rinnovata applicazione della tregua” dopo una serie di attacchi su obiettivi di Hamas. “L’Idf continuerà a sostenere l’accordo e risponderà con fermezza a ogni violazione”, si legge nella nota diffusa nella notte.
La tregua è stata confermata anche dal presidente statunitense Donald Trump, che ha attribuito le presunte violazioni a “ribelli interni” e non alla leadership di Hamas. “La situazione sarà gestita correttamente, con durezza ma correttamente”, ha dichiarato ai giornalisti a bordo dell’Air Force One.
Il vicepresidente JD Vance ha definito la tregua “imperfetta ma necessaria”, convinto che possa “aprire la strada a una pace duratura”. Nelle prossime ore raggiungerà Israele, dove incontrerà insieme all’inviato speciale Steve Witkoff e al consigliere Jared Kushner il premier Benjamin Netanyahu per consolidare il cessate il fuoco.
In un’intervista a 60 Minutes, Kushner ha affermato che “Israele deve iniziare ad aiutare i palestinesi e contribuire a migliorare la loro qualità di vita se vuole integrarsi pienamente in Medio Oriente”. Una dichiarazione che punta a trasformare la tregua in un percorso di stabilizzazione più ampio, fondato su sicurezza e sviluppo condiviso.
Sul campo, le Brigate Al Qassam hanno ribadito il “pieno impegno” per la tregua, negando coinvolgimenti negli scontri a Rafah.Ma nella Striscia la calma resta precaria: tra macerie, sfiducia e sofferenza civile, il cessate il fuoco appare oggi come un fragile respiro dentro un conflitto ancora senza soluzione.