di C.G.
”Lo spettacolo è pronto, lo abbiamo finto di provare e allestire e, nell’attesa di andare in scena, c’è stata una ripresa televisiva che sarà trasmessa il 19 dicembre alle 21,15 su Rai5” spiega Giorgio Barberio Corsetti a proposito del suo lavoro di adattamento e regia da La metamorfosi di Franz Kafka per il Teatro di Roma.
La trasmissione è parte della Trilogia dell’inquietudine, andata in onda ogni sabato alle 21.15 su Rai5 dal 5 al 19 dicembre, in un ciclo di appuntamenti dedicati a scrittori e drammaturghi che hanno espresso con le loro penne le inquietudini della società europea tra Ottocento e Novecento. E sempre Barberio Corsetti ha ideato il format Metamorfosi Cabaret, per raccontare la Roma di oggi, in cinque appuntamenti, il 23 e 27 dicembre e 3, 10 e 17 gennaio, in streaming sulla pagina Facebook del Teatro di Roma.
Lo spettacolo, che prima delle chiusure avrebbe dovuto debuttare il 10 novembre scorso presso il palcoscenico del Teatro Argentina di Roma, non è un lavoro pensato per la televisione, come precisa lo stesso Corsetti, ma nel trasmetterlo c’è la volontà di essere vicini al mondo dello spettacolo che in questo periodo sta subendo duri colpi.
Nel cast troviamo Michelangelo Dalisi nei panni di Gregor, mentre il padre, la madre e la sorella sono rispettivamente Roberto Rustioni, Sara Putignano e Anna Chiara Colombo con la scena di massimo Troncanetti, il quale ci mostra ora la stanza di Gregorio, ora l’altra parte di casa con i familiari, enfatizzando il complicato rapporto tra individuo e mondo con cui anche la pandemia in corso ci costringe ogni giorno a confrontarci.
La nuova produzione del Teatro di Roma in collaborazione con Corsetti porta nelle case del pubblico televisivo un classico kafkiano, caratterizzato da grande contemporaneità ed evocandone la condizione di costrizione e distanziamento evidenziate dallo spazio ristretto in cui è rinchiuso Gregor l’insetto: una stanza simbolica di un luogo interiore e del confinamento che riflette una metamorfosi comunicativa, l’anomalia del distacco che circonda anche tutti noi.
”Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto”. In terza persona il protagonista-impiegato si guarda e si racconta, facendoci vedere la realtà con i suoi occhi, gli occhi di un insetto nato nel bozzolo del letto. Nessuno vuole più avvicinarlo, segregandolo nella sua camera e creando una quarantena intorno a lui che porterà ad una tragica conclusione.
Si dispigherà così, in un teatro con la platea vuota, ma con gli occhi degli spettatori televisivi ad osservarli, la storia di Gregor e dei suoi familiari, tra il classico letterario e la condizione di isolamento moderna.
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