Si è spento domenica a 83 anni Andrea Cresti, insegnante di scuola, artista poliedrico, pittore di qualità, che per trent’anni ha dedicato la vita al Teatro Povero di Monticchiello (Provincia di Siena) e lo ha diretto. A darne l’annuncio il teatro stesso, ricordando che “con lui il teatro Povero è cresciuto e da pregevole e lodevole esperimento antropologico creato per salvare un borgo toscano dall’abbandono e dalla fuga degli abitanti nel clima pre-sessantottesco, a appuntamento irrinunciabile di ogni estate, evento culturale da non perdere, ma anche una luogo di lavoro, discussione e incontro per elaborare e mantenere vivo il pensiero critico”.
Una storia originale quella della compagnia del Teatro Povero, costituita esclusivamente dagli abitanti del borgo, che dal 1967, ogni estate, si mettono in scena. Il Teatro fu fondato da Arnaldo Della Giovampaola e nel tempo curato da molte persone. L’idea nacque per fermare lo spopolamento del borgo verso la grande città, così alcuni abitanti decidono di “raccontarsi, di parlare a sé stessi e agli altri, nella forma dell’autodramma, una auto-rappresentazione in cui personaggi ed interpreti si confondono. In primavera si ritrovano, scelgono un tema su cui vogliono confrontarsi e poi se lo mettono in scena, coinvolgendo anche altri abitanti, e nel mese di agosto, lo presentano pubblicamente”, come ha riportato Repubblica.it.
Nel 1989, un giovane Andrea Cresti ne diventa il regista, l’animatore e il leader indiscusso. Il primo spettacolo scritto e diretto da lui fu ”Il cavaliere della non rotella”, allestito insieme ai pazienti dell’ospedale psichiatrico, in collaborazione con il dott. Vieri Marzi. Giocando su una metaforica attualità, nei suoi spettacoli poneva interrogativi specifici e generali rispetto alla politica, specie nei suoi rivolti sociali, di libertà e eguaglianza, che coinvolgevano il pubblico.
L’ultimo spettacolo lo ha diretto nel 2018, passando poi il testimone a Manfredi Rutelli e Giampiero Giglioni.