A Roma Michelangelo si mette a disposizione di ciechi e ipovedenti mentre è atterrato in città il suo “Adolescente” dal museo Ermitage di San Pietroburgo.
La tomba di Giulio II San Pietro in Vincoli
Chi non vede può toccare il barbuto Mosè (o meglio il suo calco) dalla di Giulio II di Michelangelo nella basilica in San Pietro in Vincoli a Roma. Opera monumentale e tormentata che travalica l’idea di scultura, intorno alla tomba del Papa l’artista toscano lavorò in più fasi a partire dal 1505, dovette subire interruzioni sofferte e prolungate, non completò come avrebbe voluto l’opera, non eseguì tutte le statue progettate e dette l’ultimo colpo di scalpello nel 1545. Da oggi 14 febbraio ciechi e ipovedenti possono comprendere le forme del Buonarroti create grazie a un percorso tattile nella stessa chiesa nel centro di Roma. Dove non vale il cartello “non toccare” ma, viceversa, vi si viene invitati a toccare. Non l’originale, come ovvio, quanto le repliche.
La Soprintendenza speciale di Roma archeologia belle arti paesaggio ha creato con il suo servizio educativo coordinato da Tiziana Ceccarini un percorso con la consulenza del Museo Tattile di Ancona. Il quale è un museo unico, nella Mole Vanvitelliana, dove sfilano repliche di chiese e cattedrali (comprese il Duomo di Firenze e San Pietro di Roma) e, dello stesso Michelangelo, del David, della Pietà in Vaticano e della Pietà Rondanini fino a repliche di autori moderni come De Chirico.
Nel caso romano, la soprintendenza ha commissionato plastici, modelli in scala in resina, pannelli di spiegazione e un codice QR per spiegazioni audio. Ha collaborato l’università La Sapienza di Roma. Va da sé che la tomba di Papa Giulio II rimane protetta da una piccola cancellata per cui chi ha seri problemi di vista non può avvicinarsi e distinguerla bene.
L’Adolescente dall’Ermitage alla Fendi
Da oggi 14 dicembre al 10 marzo 2019 la sede della Fondazione Alda Fendi –Esperimenti nel Palazzo “rhinoceros” espone la scultura attribuita da non molti anni (ma non da tutti gli esperti) allo scultore prestata dal Museo Statale dell’Ermitage di San Pietroburgo. L’esposizione sancisce l’avvio di una collaborazione triennale tra la Fondazione e il museo russo che, avverte la nota stampa, prevede “borse di studio, l’ospitalità a ricercatori russi, il sostegno di attività scientifiche e culturali” oltre a esporre opere dalla raccolta statale russa nel palazzo restaurato da Jean Nouvel.
L’Adolescente “definitivamente attribuito” al Buonarroti, appuntano gli organizzatori, viene esposto con un’illuminazione firmata dal premio Oscar Vittorio Storaro e da Francesca Storaro. La curatela è di Sergej Androsov, direttore del Dipartimento d’Arte dell’Europa Occidentale dell’Ermitage, ha collaborato “Ermitage Italia”, hanno organizzato la one-piece show Il Cigno GG Edizioni con Villaggio Globale International.
Michelangelo per ciechi. E dalla Russia è arrivato il suo “Adolescente”
A Roma un percorso tattile per ciechi e ipovedenti in San Pietro in Vincoli. La Fondazione Alda Fendi espone la scultura dell’Ermitage
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14 Dicembre 2018 - 19.20
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