A Roma, ormai è una tradizione. In ogni scavo, si lavora a qualcosa e si finisce per trovare qualcos’altro. Anche questa volta la storia si è ripetuta ed è stato portato alla luce un altro capolavoro dell’antichità. Durante le operazioni di scavo nell’area del Parco Scott, tra la via Cristoforo Colombo e la via Appia Antica, dove da tempo si stanno eseguendo lavori di revisione e bonifica del condotto fognario da parte di Acea Gruppo, insieme a Bacino sud SRL, è stata scoperta a circa20 metri di profondità dal suolo una statua marmorea a grandezza naturale, raffigurante un personaggio di età imperiale.
L’annuncio del ritrovamento è stato dato dalla direzione del Parco Archeologico dell’Appia Antica su Facebook. Come riporta il comunicato, “per la presenza della clava e della leontè – la pelle di leone che ne copre il capo – possiamo senz’altro identificarla con un personaggio in veste di Ercole”.
Secondo gli esperti del settore, si tratta di una scoperta dall’alto valore archeologico.
Nello specifico, la statua è stata rinvenuta dai tecnici di Acea Ato 2, i quali hanno con immediatezza allertato la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio. Come ha riportato in una nota, l’azienda sottolinea il suo lungo lavoro di collaborazione con gli enti preposti alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico della città romana: “Nelle attività operative legate ai servizi che il Gruppo gestisce sono stati frequenti i casi di ritrovamenti di siti e reperti archeologici rinvenuti nel sottosuolo della Capitale. Tra questi il ritrovamento nel 2018 a Ponte Milvio di un edificio di epoca imperiale durante i lavori di scavo effettuati da Acea-Areti per interventi sulla rete elettrica della zona. Grazie alla tempestiva segnalazione dei tecnici agli enti competenti, è stato possibile proseguire i lavori e coniugare così l’efficienza delle operazioni di manutenzione elettrica con il proseguimento dei lavori di recupero archeologico”.
Intanto, la statua insieme al suo basamento, verrà sottoposta ad un processo di pulizia, prima dell’inizio delle vere e proprie analisi concernenti la provenienza e la datazione.
“La statua deve essere lavata, dopodiché procederemo per confronti”, ha dichiarato al Corriere della Sera Francesca Romana Paolillo, funzionaria del Parco Archeologico.