Tra il 28 dicembre 2024 e il 1° gennaio 2025, ha avuto luogo la trentunesima edizione di Umbria Jazz Winter che si è rivelata ancora una volta un successo, con quasi ottomila biglietti venduti e tredicimila presenze totali nei luoghi di interesse della manifestazione sparsi per la città.
L’evento è oramai insito infatti nell’anima di Orvieto che lo ospita ogni inverno e dove anche questa edizione ha portato numerosi visitatori che, oltre a godere delle esperienze offerte dal festival, hanno potuto assaporare la città. Gli organizzatori stessi sottolineano gli ingredienti chiave della ricetta che permette a Umbria Jazz Winter di avere la riuscita che ormai ha da un po’ di tempo, ovvero: la musica, l’arte e la storia, l’ospitalità e la buona cucina, che continuano a permettere che il trend positivo costituitosi negli ultimi anni possa continuare e che ha portato quest’anno a registrare un incremento del 15% di biglietti venduti. Gli eventi sono stati più di novanta, ai quali hanno preso parte centocinquanta musicisti e venticinque band, che si sono esibiti nei Teatri Mancinelli e del Carmine, a Palazzo del Popolo, al Museo Greco e al Palazzo dei Sette.
Anche la partecipazione ai segmenti UJ4Kids -dedicate ai più piccoli- è stata numerosa ed entusiasta, lasciando contenti bambini e famiglie. Il grande afflusso alla manifestazione ha portato grandi numeri di ospiti anche alle strutture ricettive del territorio umbro, la maggior parte giunte all’esaurimento posti. Per il grande finale del festival e per inaugurare l’anno nuovo non può mancare invece la Messa della Pace nella cattedrale, che accompagnata da musica gospel, è una tradizione importantissima per gli orvietani, e per i visitatori che sono presenti il primo giorno dell’anno.
Dopo i dovuti ringraziamenti alle istituzioni, gli sponsor e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo importante evento, Umbria Jazz ci dà appuntamento a Perugia dall’11 al 20 luglio. Anche questa volta sarà in grado di attirare numerosi visitatori e , come ogni anno, gli appassionati di musica e del festival in sé.