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Orvieto: la sequenza di Fibonacci dietro il Pozzo di San Patrizio?

La suggestiva ipotesi è stata espressa all’Ansa da un medico locale

Orvieto: la sequenza di Fibonacci dietro il Pozzo di San Patrizio?
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17 Marzo 2025 - 07.58


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Il Pozzo di San Patrizio è il noto capolavoro di ingegneria rinascimentale realizzato da Antonio da Sangallo il Giovane a Orvieto tra il 1527 e il 1537 per volere del papa Clemente VII e concluso sotto il pontificato di Papa Paolo III, progettato per fornire acqua alla città in caso di calamità o assedio (Clemente VII era reduce dal sacco di Roma).

Luciano Cencioni, medico e grande appassionato di storia, ha studiato le proporzioni del Pozzo e ne ha individuato la corrispondenza con la costante di Fidia, il celebre numero 1,618. Dunque, secondo lo studioso, saremmo di fronte a un’altra opera figlia della bellezza dei numeri, come la Piramide di Giza, il Partenone, la Cappella Sistina, la Gioconda e l’uomo Vitruviano, caratterizzate da un rapporto numerico preciso, che il nostro cervello riconosce istintivamente come bello e che ne determina l’armonia e la bellezza oggettiva.

Spiega Cencioni: ” La bellezza dei numeri si identifica nella sezione aurea, una proporzione matematica conosciuta fin dall’antichità e riscoperta da Keplero nel 1611 attraverso lo studio della sequenza di Fibonacci. Se prendiamo il diametro del cilindro interno, pari a 4,65 metri, e lo moltiplichiamo per la costante di Fidia, otteniamo circa 7,5 metri. Sommando questo valore al diametro interno, arriviamo a 12,17 metri, praticamente quello del cilindro esterno, che è di 12,20 metri, e questo dimostra che la proporzione aurea è presente nel progetto del Pozzo, anche se probabilmente in modo inconscio da parte del Sangallo”.

Ma perché il pozzo è dedicato a San Patrizio? Il nome gli venne dato in età ottocentesca dai frati del convento dei Servi, che si ispirarono alla leggenda del santo irlandese. Si credeva infatti che in Irlanda, in corrispondenza di una grotta senza fondo, si potesse raggiungere l’aldilà dopo aver espiato i propri peccati; si diceva che San Patrizio amasse ritirarsi in preghiera proprio nei pressi di questa cavità, che per questo venne chiamata “Purgatorio di San Patrizio”. Il pozzo di Orvieto prese il nome del santo perché richiamava la discesa nelle profondità della caverna irlandese.

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