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L’angelo che non vola: Emma Dante mette in scena la banalità della violenza

Emma Dante ritorna con un nuovo spettacolo al Teatro Grassi di Milano dall’11 al 30 novembre. “L’Angelo del focolare” scuote le coscienze mettendo a nudo la violenza domestica.

L’angelo che non vola: Emma Dante mette in scena la banalità della violenza
Foto by Piccolo Teatro Strehler
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19 Novembre 2025 - 22.24


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di Gaia Di Lena

Il palcoscenico del Teatro Grassi di Milano ospita, dall’11 novembre, il nuovo spettacolo di Emma Dante, che torna a offrire la propria interpretazione della violenza di genere e le dinamiche ad essa collegate. L’Angelo del focolare si pone come la rappresentazione scomoda, ma vera, della banalità della violenza.

Il lavoro di Emma Dante si unisce al coro di spettacoli e progetti che si impegnano ad alzare la voce per combattere questa realtà ingiusta. Ricordiamo, ad esempio, Ferite a morte di Serena Dandini, le rappresentazioni nate dai libri di Michela Murgia come Stai zitta!, Le parole delle madri o Cambiamo musica!. Un’altra iniziativa che merita menzione è il progetto Antigone promosso dall’omonima associazione per la sensibilizzazione tramite laboratori scolastici di teatro.

Il percorso dell’artista siciliana nasce grazie ad uno spettacolo visto al Teatro greco di Siracusa, dal quale rimane molto affascinata. Inizia il suo percorso di studi, prima a Palermo presso la Scuola Teatès e poi a Roma all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Dopo un periodo trascorso a Torino con la prima compagnia alla quale si unisce, ritorna in Sicilia per essere vicina alla famiglia in un momento buio. Durante questo tempo crea la compagnia Sud Costa Occidentale, nome nato dal desiderio di celebrare la sua terra con le rispettive cultura, tradizioni e lingua.

La produzione di Emma Dante spazia sui temi riguardanti le dinamiche famigliari, il divario di genere e sociale e l’ambiente siciliano. Particolarmente importante, nella sua produzione, è la cosiddetta Trilogia della Famiglia che comprende gli spettacoli mPalermu (2001), Carnezzeria (2002) e Vita mia (2004) attraverso i quali indaga soprattutto le dinamiche difficili, dolorose e contorte radicate nel microcosmo racchiuso dalle mura domestiche. Inoltre, il primo spettacolo le è valso l’assegnazione del Premio Scenario nel 2001 e il Premio Ubu l’anno successivo.

L’Angelo del focolare è la rappresentazione realisticamente drammatica di una famiglia, composta da Moglie, Marito, Figlio e Suocera. I personaggi non hanno nomi, ma sono rappresentati dai loro ruoli, i quali cadono e incombono sulla Moglie, colei che deve accudire la Suocera, gestire la depressione del Figlio e sopportare la violenza del Marito. Violenza che culmina in un atto estremo con il quale pone fine alla vita della moglie, la cui morte passa però inosservata ogni giorno. E così la Moglie si rialza in piedi ogni mattina, con il sangue sul volto, e riprende il suo ruolo.

In vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne il 25 novembre, non resta che sperare che questo spettacolo, con il suo messaggio, spicchi il volo che l’angelo non hai mai potuto intraprendere.

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