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Il cinema palestinese e le voci da Gaza

La storia palestinese raccontata dal linguaggio audiovisivo: si conclude così l’evento organizzato dagli antropologi dell'Università di Siena e dalla rete Antropologə per la Palestina.

Il cinema palestinese e le voci da Gaza
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12 Aprile 2025 - 21.02


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di Giada Zona e Arianna Scarselli

Il pomeriggio della seconda giornata sulla Palestina, tenutosi presso lo Spazio Livi di Siena (ex Corte dei Miracoli), è stato dedicato al cinema palestinese, con la proiezione di vari cortometraggi e spezzoni di film. Questi sono stati divisi sulla base delle sensazioni trasmesse, distinguendo tra pellicole che parlano ‘disastro’ e altre di ‘resistenza’. Un confine flebile, dato che anche nel disastro più grande la resistenza strappa sempre dello spazio. La seconda parte è stata invece dedicata all’ascolto delle voci da Gaza.

“Il progetto coloniale deve uccidere il passato, il presente e il futuro” del popolo colonizzato e l’attacco alla storia, anche del cinema, è uno dei punti focali di questa azione. Con la conduzione dei docenti Maria Elena Marabotto Petrelluzzi, Mauro van Aken e dell’antropologo Roberto Beneduce è stata approfondita proprio tale tematica. Quello analizzato è un cinema duro, crudo, dove morte e oppressione cercano di oscurare una resistenza dal potere enorme, il potere di cura dell’ironia, di riuscire a sorridere anche sotto le bombe. Un cinema che racconta il lato più becero e sanguinario del sistema capitalista.

Si è parlato anche di uno degli eventi più eclatanti legati alla censura cinematografica imposta da Israele, ovvero la distruzione dell’archivio dell’ “Unità Cinematografica Palestinese” dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina a Beirut nel 1982, oltre che del furto del materiale lì conservato, oggi in parte recuperato. I film proiettati hanno affrontato difficoltà sia nell’essere girati che distribuiti, visto che il tentativo di oscurarli e distruggerli continua ancora oggi.

I DISASTRI

  • They do not exist di Mustafa Abu Ali del 1974
  • Jenin, Jenin di Mohammed Bakri del 2002
  • Nation Estate di Larissa Sansour del 2013
  • Dal progetto From ground zero, che raccoglie 22 film di altrettanti artisti girati successivamente al 7 ottobre 2023, Taxi Wanissa e Soft Skin 

LE RESISTENZE 

  • Children without childhood di Khadijeh Habashneh Abu Ali del 1980
  • A boy, a wall and a donkey di Hanyu Abu-Assad del 2008
  • The present di Farah Nabulsi del 2020
  • The wanted di Amer Shomali e Paul Cowan del 2014 

In seguito alla visione di brevi cortometraggi il professore Armando Cutolo ha coordinato l’attività di ascolto delle voci da Gaza. Il primo intervento è stato di Saida Affounah, professoressa presso l’ateneo di Nablus, un’università pubblica non governativa della Palestina. Non dobbiamo normalizzare l’oppressione, anzi bisogna far sentire la nostra voce e i nostri diritti: è questo il messaggio che esprime la docente. Racconta come le persone in ospedale abbiano assistito a numerose operazioni, ma nonostante questo sono molto speranzose. Tra i suoi vari studi, Affounah ha citato una ricerca dove è emerso che i bambini richiedono il loro diritto di giocare, un diritto negato. 

Il secondo e ultimo collegamento è stato con Ziad Medoukh, un professore dell’ateneo di Al-Aqsa, università pubblica con campus a Gaza City e Khan Younis. Questi ha descritto la situazione a Gaza, caratterizzando i punti più salienti: la devastazione di tutta una regione, i bombardamenti, la distruzione del 95% delle strutture civili e la deportazione forzata di un milione di palestinesi. A Gaza non si vive ma si sopravvive, racconta il professore. Tuttavia, malgrado l’orrore, ci sono elementi positivi come l’attaccamento dei palestinesi alla loro terra. I palestinesi preferiscono restare accanto alle rovine delle loro case, afferma, piuttosto che fuggire. Ciò suggerisce la presenza di una solidarietà sociale molto forte. Gli abitanti di Gaza si fermano dove sono, anche nelle tende strappate e a pezzi, dimostrando che sono pronti a ricominciare da capo quando sarà possibile.

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