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Generazione Europa: tra preoccupazioni e aspettative verso l'Unione Europea

Al Polo Universitario di Scienze Sociali di Firenze, studenti dialogano con europarlamentari italiani sulle principali sfide dell'Unione Europea: crisi di legittimità istituzionale, occupazione giovanile, cybersecurity ed emergenze geopolitiche

Generazione Europa: tra preoccupazioni e aspettative verso l'Unione Europea
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21 Maggio 2025 - 23.48


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di Lorenzo Lazzeri

Il 16 maggio, presso il Polo Universitario di Scienze Sociali di Firenze, si è tenuto un incontro tra studenti universitari toscani e dell’Istituto Don Bosco di Colle di Val d’Elsa con cinque europarlamentari. Erano presenti in aula l’onorevole Dario Nardella (Partito Democratico) e l’onorevole Francesco Torselli (Fratelli d’Italia). Hanno partecipato in videocollegamento Salvatore De Meo (Forza Italia), Ignazio Marino (Alleanza Verdi e Sinistra) e Gaetano Pedullà (Movimento 5 Stelle). Assente la Lega, che avrebbe dovuto essere rappresentata dal generale Roberto Vannacci.

L’evento è stato caratterizzato da un vivace dibattito costituito da interrogativi degli studenti e risposte degli Europarlamentari che ha rappresentato l’occasione per cogliere le percezioni, le preoccupazioni e le speranze delle nuove generazioni rispetto all’attuale e futura configurazione dell’Unione Europea.

La studentessa Caterina Pistolesi apre la sessione delle domande

La sessione delle domande, dopo una breve conferenza, è stata aperta da Caterina Pistolesi che ha posto subito l’attenzione sulla scarsa affluenza alle elezioni europee, condividendo la consapevolezza degli studenti sulla profonda crisi di legittimazione dell’istituzione comunitaria. La risposta degli Europarlamentari, seppur orientata alla valorizzazione del rapporto tra istituzioni europee e territori, è apparsa non del tutto sufficiente a dissipare le preoccupazioni giovanili relative al deficit democratico e alla distanza percepita tra cittadini e rappresentanti.

Successivamente, la tematica occupazionale sollevata dalla studentessa Anna ha evidenziato con nettezza l’ansia diffusa tra gli studenti per il proprio futuro lavorativo. Nonostante la varietà delle risposte degli Europarlamentari è emersa con chiarezza una mancanza di coerenza strategica a livello europeo, lasciando intendere che la sfida è ancora aperta nella definizione di politiche comunitarie efficaci per la disoccupazione giovanile.

Sul fronte del tema della difesa europea, introdotto da Matilde, si è registrata una rilevante divergenza di opinioni tra gli Europarlamentari che spaziava dal rafforzamento della Nato alla creazione di una difesa comune europea autonoma. Una varietà di prospettive, pertanto, che testimonia un vivace dibattito politico, ma che ha anche generato negli studenti la percezione di un’Europa ancora indecisa sulla propria postura geopolitica e strategica.

Arianna, ponendo l’accento sulle molteplici crisi dell’Unione – da quella migratoria al conflitto russo-ucraino, passando per la crisi dello stato di diritto – ha messo in chiaro l’esistenza di un diffuso sentimento di apprensione riguardo alla tenuta dell’integrazione europea. Nonostante le rassicurazioni sul proseguimento del processo, le risposte degli Europarlamentari hanno lasciato intravedere l’enorme complessità e difficoltà delle riforme istituzionali, sollevando dubbi sulla concreta possibilità di superare tali criticità nel breve termine.

Asia ha invece affrontato la questione della cybersecurity, mettendo in luce la consapevolezza delle nuove generazioni circa la vulnerabilità europea, ma soprattutto dell’Italia, in ambito digitale. Le risposte ricevute, concordanti nel denunciare una debolezza strutturale del continente, hanno inevitabilmente incrementato le preoccupazioni studentesche riguardo alla capacità europea di reagire efficacemente alle minacce digitali.  Si evidenzia infatti che dal rapporto Clusit 2025 nel 2024 l’Italia si conferma tra i Paesi più colpiti dal cybercrime perché nonostante rappresenti appena lo 0,7% della popolazione mondiale subisce il 10% degli attacchi globali.

La domanda di Mael sulla crisi umanitaria di Gaza ha posto l’accento su una forte esigenza etica e giuridica di chiarezza da parte delle istituzioni europee. Sebbene l’unanime condanna della violenza, la cautela e le differenti sfumature adottate dalle risposte degli Europarlamentari è rimasta percezione di ambiguità e incertezza sulla capacità dell’Europa di esprimere posizioni univoche e incisive.

La platea

Il monitoraggio civico, introdotto dalla studentessa Chiara, ha mostrato un vivo interesse degli studenti per forme di partecipazione più dirette e trasparenti. Le risposte, che andavano dall’entusiasmo per lo strumento allo scetticismo sulla reale volontà politica di implementarlo, hanno lasciato intuire quanto il percorso verso una cittadinanza europea attiva e consapevole sia ancora irto di ostacoli.

Igor, studente ucraino, ha manifestato l’urgenza dell’integrazione europea per l’Ucraina, ricevendo rassicurazioni sulla solidarietà europea, ma anche cautela circa i tempi e le modalità di adesione, stemperando le aspettative più immediate del ragazzo.

La sessione si concludeva con le domande di Emanuele e Bianca Maria riguardanti la riforma istituzionale dei trattati europei e l’introduzione di un salario minimo europeo a dimostrazione di una loro visione europeista consapevole. Il tema ha fatto emergere profonde divergenze tra gli Europarlamentari che nelle risposte hanno utilizzato una dialettica interna tale da descrivere le complessità politiche dell’Unione. Ancora una volta si sono confermati dubbi circa la capacità di raggiungere rapidamente soluzioni concrete.

L’incontro ha portato in luce il fatto che siamo di fronte a una generazione consapevole delle criticità europee, desiderosa di un’Europa più democratica, più forte, inclusiva e socialmente giusta. Gli spunti di riflessione sono stati numerosi, ma tra tutti si è delineata l’importanza di intensificare il dialogo istituzionale con le giovani generazioni per un reale rinnovamento del progetto europeo.

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