di Lorenzo Lazzeri
Siena Artificial Intelligent Network (SAINET) è prima di tutto un’idea di rete. A dirlo è Pietro Pianigiani, presidente e co-fondatore, che insiste su un punto spesso frainteso: non si tratta di un incubatore, né di un soggetto che offre lavoro, né di un collettivo selettivo di specialisti. Al momento il gruppo è formato prevalentemente da studenti e professori, con competenze diverse, accomunati dal tentativo di costruire qualcosa che tenga insieme innovazione tecnologica e contesto locale.
L’origine del progetto non è nata nel senese, almeno non del tutto. Pianigiani racconta che l’idea nasce mentre lui, Tommaso Quintabà ed Edoardo Caproni vivevano e lavoravano a Barcellona, al Bsc Barcelona Supercomputing Center. Un’esperienza forte, formativa e anche funzionale all’emergere di una domanda che ha fatto da innesco: tornare o restare fuori? SAINET prende forma come risposta imperfetta, ma concreta, anche su impulso di SAIHUB, primo finanziatore, che spinge a dare una struttura minima per poter accogliere risorse e non restare a livello di buona intenzione.
La missione dichiarata ruota attorno alla divulgazione sull’intelligenza artificiale e più in generale, alle STEM. Hackathon, jam di sviluppo proiettate alla possibile nascita di startup, incontri pubblici. Pianigiani ci tiene a precisare che l’obiettivo non è moltiplicare eventi per riempire calendari, ma provare a essere qualcosa di più di un gruppo che organizza appuntamenti ben confezionati; è una distinzione che sembra teorica, ma pesa molto quando si passa alla pratica.
Un asse centrale del progetto riguarda la formazione diretta a dipendenti e imprenditori. Corsi pensati per un uso concreto delle tecnologie, lontani da slogan. I proventi di queste attività vengono reinvestiti nell’organizzazione degli eventi. Una logica circolare che non sempre funziona senza attriti, ma che rappresenta, nelle parole di Pianigiani, l’unico modo per tenere insieme sostenibilità economica e apertura pubblica.
SAINET oggi non ha ancora aperto formalmente i tesseramenti. Esiste però una community informale, una chat che raccoglie circa quaranta persone. Numeri piccoli, volutamente. L’impressione è che la fase attuale sia ancora di assestamento, quasi di prova. Non sapere esattamente chi entrerà nella rete è parte del processo, non un limite da nascondere.
Il punto di arrivo resta Siena. Rendere il territorio più interessante per chi lavora sull’innovazione, provare a contrastare la dispersione di competenze, magari favorire qualche ritorno. Non c’è una promessa risolutiva, c’è piuttosto un tentativo di restare e costruire, con tutti i dubbi del caso e forse è proprio questa incertezza controllata a rendere SAINET un oggetto ancora aperto, difficile da incasellare, ma non per questo irrilevante.
La prima uscita pubblica di SAINET è fissata per martedì 16 dicembre, dalle 16.30 alle 19.00, all’Università di Siena, nel Complesso universitario di San Niccolò, Dipartimento di Ingegneria. L’incontro si terrà in Aula 101 con una breve presentazione del progetto, alcuni interventi istituzionali, un passaggio sui prossimi step e un momento di confronto con il pubblico, anche tramite sondaggi live. La chiusura è affidata a un aperitivo di networking. La locandina dell’evento è disponibile per il download.