Vingegaard vince una strana Vuelta in mezzo alle bandiere della Palestina | Culture
Top

Vingegaard vince una strana Vuelta in mezzo alle bandiere della Palestina

Anche l’ultima tappa è stata bloccata dai manifestanti. Al solito sono state le salite ad assegnare la maglia rossa, simbolo del primato. Ora i mondiali in Rhuanda e il Giro di Lombardia.

Vingegaard vince una strana Vuelta in mezzo alle bandiere della Palestina
Fonte: eurosport.it
Preroll

redazione Modifica articolo

14 Settembre 2025 - 19.10


ATF

di Francesco Tunda

Ce l’ha fatta Jonas Vingegaard a vincere la Vuelta di Spagna tenendo a giusta distanza il portoghese João Almeida, arrivato secondo con 1 minuto e 16 secondi di svantaggio. Terzo s’è piazzato l’inglese Thomas Pidcock. Ma questa Vuelta sarà ricordata per le proteste Pro-Palestina: i manifestanti hanno costretto gli organizzatori ad annullare un ordine di arrivo, a scorciare ben due tappe in particolare quella a cronometro che è stata dimezzata rispetto al percorso previsto.  

Il ventottenne Vingegaard l’ha avuta vinta sui rivali prima rintuzzando tutti gli attacchi nelle salite e poi staccandoli proprio in quelle più ispide. Il ciclista danese aggiunge così un’altro trofeo, la sua prima vittoria alla Vuelta, dopo le due vittorie già attenute al Tour (2022 e 2023). E’ stato il più forte e vincere è stato quasi un obbligo data l’assenza dello sloveno Tadej Pogačar, che lo piegato nel duro confronto dell’ultimo Tour de France e che ormai è il ciclista più forte sulla piazza. 

Oggi, domenica, si è corsa l’ultima tappa con arrivo a Madrid: abituale percorso piatto e solita passerella finale per tutte le squadre. Ma la contestazione che ha costretto a tagliar di nuovo il percorso impedendo così la volta finale. Questa giornata di relax e di gloria tutti i ciclisti se la sono comunque davvero meritata viste le fatiche dell’ultima tappa di montagna, quella che li ha portati a Bola del Mundo, quella dominata da Vingegaard che ha staccato gli avversari nell’ultimo durissimo chilometro. Senza contare che con le loro bici ormai super tecnologiche (caschi da esploratori dello spazio, ruote leggere con materiali da formula uno e “computerino” sul manubrio), i ciclisti hanno valicato le Alpi -sono partiti da Torino- i  Pirenei e le svariate Serre che sono disseminate nella sconfinata Spagna. La maglia rossa, simbolo del primato, Vingegaard  l’ha conquistata proprio in una di queste salite, la nona tappa che portava i corridori sui tornanti della “Sierra de la Demanda”: da li in poi è rimasto in testa alla classifica.

Che la Spagna sia uno dei paesi europei dove è più sentita il dramma del popolo palestinese è stato conclamato propria da questa corsa ciclistica con alcuni blocchi improvvisi, con il taglio di alcune tappe e con la selva di bandiere palestinesi in mezzo alle quali, ogni giorno, transitava la  carovana.  In particolare è stata contestata la presenza di una squadra israeliana, la “Israel-Premier Tech “, creata proprio per promuovere l’immagine del paese nel mondo. La protesta è stata così massiccia tanto da indurre gli organizzatori a togliere la parola Israel dalle maglie. E’ stato bello che – mentre i commentatori di Eurosport si arrotolavano in commenti impacciati-  sia stato il vincitore Vingegaard a esprimersi in favore della causa dei manifestanti:“ lo stanno facendo per un motivo in quanto è orribile ciò che sta succedendo in quella terra”.

Come s’è la cavata il ciclismo italiano che non attraversa uno dei suoi migliori momenti? Bene Giulio Pellizzari che ha vinto una tappa di montagna e ha perso proprio nell’ultima salita la maglia bianca che viene assegnata al giovane che meglio si è comportato nella Vuelta. Bene Filippo Ganna, una certezza nelle corse contro il tempo, che è volato come il vento nella dimezzata tappa a cronometro. Non bene, invece, Ciccone, troppo altalenante e indeciso dal curare la classifica o tentare di vincere qualche tappa. Brutte, bruttissime le riprese televisive: al regista andava spiegato che stava raccontando una corsa ciclistica e non stava girando un documentario.  

Con la fine della Vuelta siamo ormai a fine stagione. Ci aspettano due soli grandi eventi: i Mondiali e il Giro di Lombardia. I mondiali si terranno in Ruanda dal 21 al 28 settembre mentre l’11 ottobre si correrà la classica di fine stagione. 

Native

Articoli correlati