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La mappa del Natale: viaggio nei presepi viventi d'Italia

Dalla prima rappresentazione di San Francesco alle più suggestive rievocazioni, un'usanza che continua nel tempo, coinvolgendo intere comunità e migliaia di visitatori

La mappa del Natale: viaggio nei presepi viventi d'Italia
Il presepe di Matera
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24 Dicembre 2025 - 10.21


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di Ilenia Valentini

Scelse una grotta vicino all’eremo, allestì una mangiatoia con fieno, un bue e un asinello, e riunì i fedeli per pregare, dando vita al primo presepe vivente della storia. Da allora, l’evento non ha mai smesso di affascinare: ogni anno, con sei quadri viventi, luci e musiche, viene ricreato il presepe originale di Betlemme. È impossibile parlare di presepi viventi senza partire da Greccio, dove tutto ebbe inizio. Era Natale del 1223, nel piccolo borgo della Valle Santa in provincia di Rieti, quando San Francesco d’Assisi decise di rievocare la Natività.

Da allora, una tradizione popolare fatta di fede e folklore ha attraversato l’Italia. È quella dei presepi viventi, una delle espressioni più autentiche del Natale, capace ancora oggi di trasformare i nostri borghi in piccole Betlemme. Eccone alcuni tra i più noti e apprezzati.

Se Greccio è l’origine, Matera è senza dubbio una delle espressioni più spettacolari del presepe vivente, spesso indicata proprio per l’atmosfera ancestrale che riesce a creare attraverso l’architettura della città. I Sassi, scavati nella roccia calcarea, offrono infatti un’ambientazione naturale che richiama in modo sorprendente i paesaggi della Palestina. Il presepe si snoda tra i vicoli del paese lucano attraverso una serie di quadri viventi che raccontano l’intera Natività. Ogni edizione è dedicata a un tema diverso, spesso legato alla pace e al dialogo, e coinvolge centinaia di figuranti. Nel 2023 Matera è stata anche gemellata con Greccio con una cerimonia speciale, consolidando il legame simbolico tra i due eventi.

Scendendo verso Sud, la tradizione si fa ancora più intensa. Nel cuore della Sicilia occidentale, a pochi chilometri da Trapani, il presepe vivente di Custonaci prende vita all’interno della Grotta Mangiapane, una vasta cavità incastonata nella roccia. Qui la Natività sfrutta le pareti rocciose e il fondale naturale, arricchito da giochi di luce, musiche e figuranti in costume, attirando ogni anno migliaia di visitatori e confermando Custonaci come uno dei presepi più importanti della tradizione siciliana.

Spostandoci in Puglia, non possiamo non menzionare il presepe di Tricase, noto per le sue dimensioni essendo uno dei più grandi del Sud (occupa circa quattro ettari); qui il Monte Orco si trasforma in una Betlemme a cielo aperto. Per visitare un presepe vivente che ormai è una vera e propria istituzione basta sporotarsi in Campania e arrivare a Pietrelcina, città natale di Padre Pio, in provincia di Benevento. Questa rappresentazione, che si svolge tra i vicoli del borgo, è nata nel 1987, in occasione del centenario dalla morte del santo.

Ritornando in Sicilia, questa volta dalle parti del Ragusano, il presepe vivente di Giarratana si snoda nel suggestivo quartiere “U Cuozzu”, tra le rovine dell’antico paese, illuminate solo da fiaccole. Qui si racconta anche la vita quotidiana di un tempo: i mestieri, le botteghe, i gesti antichi. Non a caso è l’unico in Italia ad aver ricevuto il riconoscimento di “Interesse Internazionale”. Ma se vuoi vivere l’atmosfera del Natale appieno arriva a Gasperina in Calabria, questo presepe nel 2022 è stato proclamato fra i 10 presepi viventi più suggestivi d’Italia, per il suo affaccio sul panorama del Golfo di Squillace. Si tratta di un percorso interamente recitato, con costumi realizzati con il contributo delle donne della comunità.

Nel Centro Italia, il presepe vivente diventa spesso occasione per riscoprire borghi straordinari. A Civita di Bagnoregio, la “città che muore”, le scene della Natività si inseriscono tra le case di tufo e i vicoli sospesi nel vuoto, circondate dal panorama mozzafiato della Valle dei Calanchi. In Toscana, località come Anghiari e Monterchi (Le Ville) propongono presepi viventi dal forte sapore medievale, grazie alla partecipazione diretta del pubblico e ambientazioni storiche tra le campagne. Impossibile non citare quello di Equi Terme, senz’altro il presepe vivente con più tradizione. Molto suggestivo il percorso, che attraversa le vie del piccolo borgo della Lunigiana tra torce e candele e giunge all’entrata delle Grotte di Equi, dove è rappresentata la Natività. Il torrente Fagli dà un tocco in più alla scena.

Anche al Nord la tradizione è viva. In Lombardia, a Bagnolo San Vito, il presepe vivente di San Biagio è un grande evento comunitario: ogni anno centinaia di abitanti e famiglie si improvvisano attori per rievocare la Natività. Con ben 300 personaggi in costumi d’epoca la piccola frazione di 2000 abitanti da vita all’evento che si chiama simbolicamente “Notte di Luce”. La ricostruzione di Betlemme inizia già da settembre e, ogni volta, nascono nuove vie, nuove torri, nuove capanne.

Un altro presepe invece,nato nel 1975 nel cuore delle Langhe, trasforma le vie del borgo di Dogliani in botteghe artigiane animate, in cui vengono mostrate le vecchie professioni contadine e artigiane dell’epoca, con oltre 350 personaggi. Questa rappresentazione è molto realistica, il paesino infatti diventa proprio una Betlemme in miniatura. Spostandoci un po’ più su, in un pendio a metà strada tra il Lago di Garda e le Alpi, e come al solito in programma il 26 dicembre, c’è il presepe vivente di Tenno, borgo certificato dal Touring con la Bandiera Arancione. Infine, il presepe vivente di Fanano, che ha cadenza biennale e torna nel 2026. Qui è coinvolto tutto il centro storico del borgo, anch’esso premiato con la Bandiera Arancione dal Touring. 

Ogni anno questa tradizione attira oltre dieci milioni di visitatori nel periodo natalizio, dimostrando quanto sia ancora viva. Non si tratta però solo di scene sacre; in molte rievocazioni si celebrano antichi mestieri, musiche popolari, artigianato, sapori locali e tradizioni contadine. Ciò che colpisce è la capacità di rinnovarsi senza perdere la propria anima: ogni presepe è diverso, perché diverso è il luogo che lo ospita e la comunità che lo realizza. In genere, gli eventi si svolgono tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, con date specifiche che variano per ciascuna località.

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