di Marcello Cecconi
Questa mattina Roma, capitale d’Italia, è anche il cuore palpitante di un mondo che piange Francesco e lo accompagnerà sul selciato delle sue antiche vie, in presenza o da lontano, alla sua ultima dimora terrena. Un corteo funebre che, nella lunga storia papale, mai era stato come questo.
Era appena l’alba, stamani, quando il feretro ha lasciato la Domus Sanctae Marthae, la casa semplice in cui aveva voluto vivere, rinunciando ai fasti degli appartamenti papali. Nessun carro dorato, nessun baldacchino: una cassa di cipresso, sobria e chiara, portata a spalla da uomini semplici, volontari dei tanti ospedali, rifugi e mense che Francesco aveva sostenuto.
Dalle 5.30, intanto, era stata aperta piazza San Pietro, con i fedeli che sono arrivati in massa, con una piazza già gremita dalle prime luci dell’alba. Alle 10 è iniziata la messa sul sagrato della Basilica la celebrazione eucaristica. La messa funebre, davanti a circa 200 mila persone, è presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, insieme a 220 cardinali e 750 tra vescovi e sacerdoti. Con questa cerimonia iniziano i cosiddetti “Novendiali”, un periodo liturgico di nove giorni dedicato a messe di suffragio secondo quanto stabilito dalla costituzione apostolica.
Niente drappi di porpora, nessuna parata di onori militari, solo il flebile vento romano che accarezzava i fiori di campo, deposti dai fedeli. Durante l’omelia, le parole non sono risuonate nei toni altisonanti delle grandi cerimonie: sembravano invece un sussurro, come a voler rispettare la delicatezza di quell’addio e le parole di pace dell’omelia arrivavano come preghiera ai potenti della terra raccolti in pochi metri.
Al termine della celebrazione avverranno l’Ultima commendatio e la Valedictio, guidate dal cardinale Baldassare Reina e dal patriarca Youssef Absi. Durante la messa, le letture sono avvenute in diverse lingue: inglese, spagnolo, italiano per la preghiera dei fedeli, e poi francese, arabo, portoghese, polacco, tedesco e cinese per le preghiere universali. Alla fine, il celebrante benedirà il feretro con acqua santa e incenso, prima che venga portato all’interno della Basilica di San Pietro (senza riprese televisive).
Poi il feretro seguirà il percorso verso Corso Vittorio Emanuele – Piazza Venezia – Via dei Fori Imperiali – Colosseo – Via Labicana – Via Merulana. Il feretro sarà reso visibile all’interno di un’auto che proseguirà a passo ‘uomo mentre in città sono stati predisposti diversi maxi-schermi per seguire il percorso del corteo. Si tratta di un tragitto di circa 4 chilometri, che dovrebbe durare intorno ai trenta minuti.
Poi l’arrivo a Santa Maria Maggiore previsto per le 12,00 circa, dove la bara sarà accolta da un gruppo simbolico composto da poveri, migranti, detenuti e persone transgender, in linea con l’attenzione del Papa verso gli ultimi. Il Cardinale Camerlengo Kevin Farrell dal che amministrerà gli affari ordinari della Chiesa fino all’elezione del successore, celebrerà la cerimonia di sepoltura, a porte chiuse.
Argomenti: papa francesco