Le molestie sul luogo di lavoro rappresentano una piaga ancora troppo diffusa in Italia, e il settore del giornalismo non fa eccezione. Dalle avance indesiderate e le battute allusive a sfondo sessuale, fino ad arrivare in alcuni casi più gravi alla violenza fisica, alle pressioni psicologiche, alle minacce e alle diffamazioni – anche in contesti digitali – il quadro è complesso e variegato. A questo si aggiungono le cosiddette “ritorsioni” da parte di chi detiene potere, condotte spesso invisibili ma lesive della libertà di espressione, della parità e dell’autonomia professionale.
Come scrive Marzia Apice su Ansa, proprio per questo nasce il “Vademecum contro le molestie e le intimidazioni in ambito giornalistico”, uno strumento concreto pensato per supportare le vittime. Il documento è stato realizzato dalle Commissioni Pari Opportunità di Fnsi, Ordine dei Giornalisti (Odg), Usigrai e dell’associazione Giulia Giornaliste, con il coordinamento di Veronica Deriu, consigliera nazionale della Federazione nazionale della Stampa.

Secondo i dati, il 13,5% delle donne italiane tra i 15 e i 70 anni che lavorano o hanno lavorato ha subito molestie, sul lavoro, a sfondo sessuale almeno una volta nella vita, soprattutto le più giovani (21,2% nella fascia 15-24 anni). Anche gli uomini non sono immuni, con il 2,4% di casi stimati nella stessa fascia d’età. Considerando che le molestie costituiscono un reato contro la persona, il Vademecum traccia un quadro esaustivo del fenomeno nel contesto italiano, con particolare attenzione alla professione giornalistica, chiarendo cosa fare di fronte a queste situazioni.
Lanciato a marzo 2025, il Vademecum è stato già aggiornato il 12 maggio con un nuovo capitolo dedicato a una delle forme più insidiose e diffuse di discriminazioni, soprattutto in ambienti molto precari come quello del giornalismo: la molestia economica. Firmato dall’avvocato giuslavorista Domenico Tambasco, il testo chiarisce come il potere economico possa trasformarsi in arma di controllo e ritorsione, ad esempio attraverso mutamento di mansioni, trasferimenti o licenziamento. Un aspetto fondamentale ribadito dal capitolo è che qualsiasi discriminazione nei confronti di chi denuncia un abuso è nulla per legge.
Il Vademecum contiene anche due sezioni pratiche: le esperte legali e informatiche forensi Maria Pia Izzo ed Eva Balzarotti spiegano come costruire un dossier, mentre la speaker radiofonica Betty Senatore propone un decalogo sui tre linguaggi della comunicazione (verbale, non verbale, paraverbale).
Il Vademecum si propone così come un passo importante per rompere il silenzio su un problema troppo spesso sottovalutato.