Lollobrigida, i funghi e  il ministro dei  miracoli amministrativi | Culture
Top

Lollobrigida, i funghi e  il ministro dei  miracoli amministrativi

Alla festa di Lariano non è cresciuto il sottobosco del porcino, ma quello della solita rete di amicizie, clientele e improvvisazione travestita da patriottismo economico

Lollobrigida, i funghi e  il ministro dei  miracoli amministrativi
La 'tricolorata' Festa del porcino a Lariano
Preroll

Marcello Cecconi Modifica articolo

28 Ottobre 2025 - 11.42


ATF

Alla Festa del fungo porcino di Lariano, il Ministero dell’Agricoltura ha speso 120mila euro per uno stand da 100 metri quadri: 10mila euro a sera, come fosse un concerto dei Coldplay. L’affidamento? Diretto, senza gara, senza bando, ma con tanta fiducia: la fortunata è una società di una 26enne ex barista alla sua prima avventura imprenditoriale. Peccato che l’azienda sia “sconosciuta sul territorio” e la sede legale sembra essere solo una casella presso uno studio commercialista.

Una costosa promozione tra i funghi per il Ministero sulla quale Report di Rai 3 ci mette il naso, e il profumo non è esattamente quello dei porcini. Domanda: perché il Ministero dell’Agricoltura si occupa di funghi che, per definizione, non si coltivano? Forse perché Lollobrigida è anche ministro delle Foreste, e dei miracoli amministrativi. Già, lo stesso che parla di “sovranità alimentare” ma non si accorge che i porcini dei Castelli Romani arrivano, in gran parte, dall’Est Europa.

Non c’è solo il grande fungo, ma la solita “coltura” politica del favore e della conoscenza giusta al momento giusto. Molto più del sottobosco del porcino, a Lariano, è cresciuto quello della solita rete di amicizie, clientele e improvvisazione, travestita da patriottismo economico. Mentre le imprese agricole serie lottano con burocrazia e rincari, il Ministero stanzia fondi per una ditta fantasma dal pedigree da bar.

E poi c’è la morale della fiera: un evento locale trasformato in vetrina di ministeriale grandeur, dove si spende come se si dovesse rilanciare l’intera agricoltura nazionale, ma si finisce solo per sponsorizzare gli amici di turno. Così, mentre si predica la “sovranità alimentare”, l’unica cosa davvero sovrana resta l’improvvisazione.

E’ senza dubbio un ministro che di miracoli se ne intende. Ha alzato un dito e un Frecciarossa si è fermato immediatamente, ha alzato la voce e ha moltiplicato il vino, superando “Colui” che c’era riuscito solo con pani, pesci. Ecco,  potrebbe provare ora, con un miracolo più semplice, ma gradito a molti italiani: dimettersi.

Native

Articoli correlati