A poco meno di un mese dalla nomina ufficiale, Massimo Bray ha dato le dimissioni dal Circolo dei Lettori che organizza il Salone del Libro di Torino. La più importante manifestazione libraria italiana si trova quindi senza la figura apicale. Perché il direttore generale dell’Enciclopedia italiana Treccani lascia l’incarico e lasciando quindi oggettivamente in difficoltà il Salone? “Ragioni personali, non ho mai rilasciato dichiarazioni e non ne rilascio ora”, ha risposto ai microfoni di Radio3. Un’ipotesi che circola è la difficoltà a conciliare la guida della Treccani, con sede a Roma, con quella del Circolo, impegnato sia nel Salone che in altre attività in Piemonte.
Non ne sono certo felici il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e la sindaca del capoluogo Chiara Appendino. Garantiscono che troveranno una soluzione e la preparazione in corso del Salone da parte del Circolo dei Lettori prosegue senza fermarsi. Non ne è rimasto felice Nicola Lagioia, lo scrittore che dirige la manifestazione e ha dimostrato di saperla condurre con idee e avere anche un ottimo riscontro di pubblico e lettori. Però le complicazioni ci sono: la Fondazione per il libro era fallita, è in liquidazione, il marchio va all’asta a ottobre, lasciando quindi sospesi dodici dipendenti che sono stati provvisoriamente sistemati in enti pubblici e dovrebbero essere messi in regola entro questo mese o il prossimo. E ora il presidente lascia. Al Corriere della Sera, a Cristina Taglietti, Lagioia ha ammesso, con un understatement molto british (lo scrittore è pugliese) che ritrovarsi al “terzo anno di emergenza è un po’ seccante”. Anche perché Bray si è impegnato a fondo soprattutto nei momenti di difficoltà e ha pilotato la nave nei momenti di maggior tempesta
Il Salone del Libro di Torino all’asta