E’ un caldo e caro tema che è stato portato alla ribalta fin da subito anche dalle dichiarazioni di apertura della kermesse, rilasciate dal ministro della cultura Dario Franceschini: “E’ stato un deserto molto lungo da attraversare ancora con macchine al 50% della capienza ma il cinema non si è fermato. Sono convinto che ci aspetti una grande stagione. E ci stiamo impegnando: dopo la legge sul tax credit diventata tra le più competitive in Europa, stiamo facendo una grande operazione su Cinecittà: un investimento di 300 milioni di euro del Recovery per il Centro sperimentale di cinematografia e Cinecittà. Per il cinema italiano vedo un grande presente e un grande futuro” – sono le sue parole riportate dall’Ansa.
Durante la lunga notte di premiazione, sono stati diversi ed intensi i momenti vissuti. Toccante è stato quando Enrico Brignano sul palco dei premi ha ricordato il suo mentore, l’attore e comico Gigi Proietti, scomparso lo scorso anno.
Ha fatto commuovere la vittoria di Sophia Loren come miglior attrice protagonista per il film La vita davanti a sé di suo figlio Edoardo Ponti: l’attrice a tal proposito ha infatti ricordato che “l’emozione è la stessa del primo David di 60 anni fa, forse è anche di più”, ringraziando i produttori, il cast “e specialmente con il protagonista con me, che si chiama Ibrahima, un bambino meraviglioso. Un giovane attore di grandissimo talento che in questo film è davvero magico. E infine ringrazio il mio regista Edoardo. Il suo cuore, la sua sensibilità e la sua passione hanno dato vita e anima a questo film e al mio personaggio; anche per questo, io a mio figlio sono veramente molto grata, è un uomo meraviglioso”, mentre per quanto riguarda il futuro, “non so se questo sarà il mio ultimo film ma io ho ancora voglia di farne ancora, sempre più belli, io senza il cinema non posso vivere assolutamente”.
A interrompere gli occhi lucidi del pubblico, compresso in una grande tensione emotiva, è stata l’ironia e la freschezza di Luca Medici, in arte Checco Zalone: “Se lo sapevo, venivo”, così ha scherzato l’attore in collegamento alla notizia della vittoria del David come miglior canzone, “Immagrato”, nel film Tolo Tolo. “I miei famigliari dormono, non gliene frega niente che ho vinto”, ha aggiunto.
Di nuovo in lacrime, quando è salita sul palco, Emma Torre, la figlia di Mattia Torre, accompagnata dalla mamma Francesca, che ritirato il premio vinto dal padre, prematuramente scomparso, per la miglior sceneggiatura del film Figli. “Questo film parla di famiglie sole e bambini che nascono, ringrazio le ostetriche e i medici che non fanno via le persone”, ha dichiarato la ragazza, ringraziando poi i suoi famigliari e le persone che le sono state vicine, “dedico il premio al mio fratellino Nico, che mi fa ammazzare dalle risate e a mia mamma che non si arrende”. E conclude, dicendo: “Bravo papà”.
Il premio per la miglior sceneggiatura non originale è stato vinto da Marco Pettenello e Gianni di Gregorio per il film Lontano lontano.
Tra gli altri premiati della serata, ci sono stati anche Fabrizio Bentivoglio, che ha vinto il David come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione nel film L’incredibile storia dell’isola delle rose di Sidney Sibilia. Per lo stesso film ha vinto il David come migliore attrice non protagonista Matilde De Angelis che ha commentato divertita: “Un riscatto incredibile, muoio”.
“I premi fanno piacere, le sconfitte fanno crescere”, ha ricordato infine Pietro Castellito, il giovane attore-regista, figlio d’arte di Sergio Castellito, che è stato premiato come miglior regista esordiente per il film I Predatori, che è stato presentato a Venezia l’anno scorso.
Infine, ma non per importanza, a Monica Bellucci e Diego Abatantuono è andato il David Special, mentre a Sandra Milo, è stato consegnato il premio alla carriera.
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