A partire dal mese di maggio il Museo archeologico Luigi Bernabò Brea di Lipari si aprirà ancora di più alla collettività e all’inclusione, grazie a una serie di innovazioni tecnologiche, realizzate con i fondi del Pnrr, per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive.
Nel museo, che fa parte del Parco archeologico delle Isole Eolie della Regione Siciliana, arriveranno presto copie tattili delle maschere della tragedia antica (come Paride e Filottete, IV a.C) e della commedia nuova (come Pseudokore e l’Etera, prima metà III a.C.), statuette comiche (come il Satiro sconcertato, dalla pancia gonfia e l’inequivocabile citazione fallica, tipica della satira del IV a.C.), vasi delle culture preistoriche e un cratere attico a figure rosse (V a.C).
In tutto saranno 35 i reperti tattili, perfettamente uguali agli originali e realizzati in Pla (una bioplastica ricavata da zuccheri vegetali) grazie a tecnologie digitali e laser scanner, che potranno essere toccati dai visitatori non vedenti e non solo.
Come riporta Marzia Apice su ansa.it, il progetto, realizzato con l’ Università Cattolica di Milano, l’Università di Reggio Calabria e Naos Lab, è stato finanziato dal Pnrr con circa 500mila euro, e prevede anche video in Lis, storytelling a tema e due golf car per i visitatori a ridotta mobilità (Vrm).
Le novità saranno presentate al Parco delle Eolie il 2 e il 3 maggio prossimi, nell’ambito di un convegno e un workshop. Inoltre, il 3 maggio, nel teatro di pietra della rocca di Lipari, andrà in scena il “Il Prometeo incatenato” di Eschilo, con gli attori che indosseranno delle maschere teatrali perfettamente riprodotte dai reperti archeologici originali, miniature provenienti dai corredi funerari di Lipari ed esposti al Museo.
I panni di Prometeo li vestirà l’attore Christian Poggioni, che ha curato anche la regia. Nello spettacolo, prodotto dalla compagnia teatrale dell’associazione “Kerkís. Teatro Antico In Scena”, non ci saranno microfoni, e proprio come avveniva anticamente si seguirà il sistema recitativo del teatro classico, con le maschere, realizzate da miniature provenienti dai corredi funerari (e dei rilievi in 3D), poi ingrandite con precisione a misura umana e forgiate da un artigiano nel modo più simile possibile alle originali, che permetteranno naturalmente l’amplificazione il tono della voce.
Il nostro museo si trova su un’alta rupe e già l’accesso è difficoltoso. Siamo felici che ora divenga più accessibile”, ha detto all’ANSA Maria Clara Martinelli archeologa del Parco Eolie, coordinatrice del progetto scientifico con Francesca Fatta, docente di disegno dell’architettura (Unirc) e Elisabetta Matelli, Docente di Storia del Teatro Greco (Unicatt).
E ha continuato la Martinelli: “il laboratorio renderà possibile toccare 35 manufatti prodotti dai reperti reali, il percorso sarà corredato di didascalie bilingue e in braille e da un apparato digitale per far comprendere la successione di fasi e culture della preistoria.
E poi aggiunto ancora una delle coordinatrici del progetto:” Ci sarà la parte che riguarda la prototipazione delle maschere teatrali in terracotta trovate dentro le tombe e nelle fosse votive di età greco romana. Sono miniature che raccontano di un forte legame con Dioniso, il dio del teatro, del vino e dell’oltretomba, e di un rito molto diffuso a Lipari: si tratta di una collezione di eccezionale ricchezza”.
“La storia del nostro museo è molto particolare”- ha proseguito infine l’archeologa- “qui c’era un campo di concentramento poi smantellato, una parte del museo è realizzata proprio nelle caserme e nelle prigioni. Non abbiamo un teatro antico ma ne è stato realizzato uno in pietra all’aperto, proprio su modello di quelli greci. Sarebbe meraviglioso poter iniziare una nuova tradizione teatrale qui. Il laboratorio sensoriale sarà permanente, e poi proseguiremo con la digitalizzazione del museo usufruendo di un altro bando”.
Insomma, questa è una notizia bellissima non solo per la Sicilia ma per l’Italia intera, con la speranza che vengano effettuate sempre più iniziative di questo tipo, in modo da rendere il mondo sempre più inclusivo e senza barriere di nessun tipo.