Una ricerca dell’Università di Cambridge ha svelato una prospettiva scioccante: i vari chatbot, assistenti e tutti gli strumenti di intelligenza artificiale, potrebbero ottenere la capacità di anticipare le preferenze degli esseri umani, sfruttando questa possibilità per scopi economici e/o politici.
Quello presentato da una delle Università più prestigiose al mondo è il concetto dell’economia delle intenzioni, che andrebbe a trasformare il modello attuale basato sull’economia dell’attenzione, tipico dell’internet e dei social media.
Conoscendo approfonditamente gli utenti con cui comunicano, gli assistenti IA potrebbero raccogliere le informazioni che le aziende potrebbero rivendere ad altre, andando ad incidere su eventuali acquisti o addirittura la scelta del partito politico.
Un esempio concreto nello studio pone tra gli esempi quello di un assistente virtuale che, basandosi sulle ricerche online e i vari spostamenti, suggerisce luoghi dove prenotare le vacanze, con il motto “proprio quando stavi iniziando a pensarci”, come sottolineano gli autori.
Jonnie Penn, coordinatore dello studio del Leverhulme Centre for the Future of Intelligence dell’Università di Cambridge, si è così espresso: “Se il dato è stato la valuta dell’informatica moderna, le intenzioni umane saranno il tesoro del futuro. A meno che non venga regolamentata, ci sarà una corsa all’oro per coloro che prendono di mira, guidano e vendono intenzioni umane. Dovremmo iniziare a considerare il probabile impatto che una simile tecnologia avrebbe sulle aspirazioni umane, tra cui elezioni eque, una stampa libera e una concorrenza di mercato leale, prima di diventare vittime delle sue conseguenze indesiderate”.